[FOCUS] Politiche ambientali e sostenibilità nell'immobiliare italianaPartiamo da qualche dato ricavato dalle notizie di Quotidiano Immobiliare: aumenta la qualità energetica degli immobili oggetto di compravendita nel 2018. Nelle prime tre categorie energetiche le vendite di immobili crescono del 6% e quelle di immobili oggetto di ristrutturazione del 12%, ma ancora circa l'80% degli scambi riguarda immobili delle categorie più basse. Nel 2017 era oltre il 90%. Questi dati sono ricavati da una indagine svolta da Enea, Icom istituto per la competitività e Fiaip su oltre 600 agenti immobiliari. "Dopo anni di timidezza e di scarsa attenzione, il settore immobiliare inizia a riconoscere la valenza dell'efficienza energetica", afferma il presidente dell'Enea, Federico Testa, in una conferenza stampa. Ancora una volta i dati rivelano che, pur segnalando una tendenza al miglioramento, la "cultura della sostenibilità nell'immobiliare e la riqualificazione energetica non sono ancora diventati una vera pratica sociale".(ANSA). Di contro leggiamo che GBC – Greeen Building Council Italia, l’organizzazione che diffonde in Italia i protocolli di certificazione LEED, da tempo ha avviato una politica di apertura verso gli altri protocolli, iniziata lo scorso 14 dicembre a Milano e proseguita in occasione della più recente settimana dell’energia, come passaggio fondamentale per la diffusione di una vera sensibilità ambientale attraverso una azione comune. Ancora….Le nostre città, soprattutto quelle più attive nel campo della riqualificazione urbana (in testa come sempre Milano), stanno cambiando, anche con una certa velocità. Si cominciano a sviluppare i “green district” come ambiti di nuova edificazione con una spiccata vocazione verso la sostenibilità ambientale, ma dall’altro lato sembra sempre più complicato avviare reali politiche di rigenerazione urbana a scala di quartiere, vera dimensione strategica per il cambiamento green. Sullo sfondo dell’attività immobiliare e delle politiche ambientali di Governo e Amministrazioni locali rimangono i principi essenziali dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile introdotti dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Dal punto di vista sociale, secondo le statistiche delle Nazioni Unite, entro il 2050 sarà raddoppiato il numero delle persone con età superiore ai 60 anni, passando da 962 milioni di unità nel 2017 a 2,1 miliardi. Entro il 2050 le popolazioni di 55 paesi mondiali saranno composte per un terzo da over 60. le condizioni generali di vita stanno velocemente migliorando, perché non solo si alza l’età media ma, rispetto al passato, gli over 60 di oggi sono più longevi e indipendenti. Aumenta sempre più l’impatto economico delle persone over 50 e over 60 sull’economia mondiale. In Italia l’indice di natalità attestato a 1,35 nascite per donna (2016) conferma il dato mondiale e pone l’Italia tra i paesi europei con indice più basso. In sintesi, “l’Economia della longevità” varrà 7.100 miliardi di dollari ed entro il 2030 peserà per il 50% del PIL. Ci sarà dunque una società sbilanciata, dove i giovani e le altre fasce d’età “medie” dovranno competere economicamente con chi ha già costruito una capacità di spesa importante e chiederà sempre più servizi su misura. Questa fascia di proprietari tendenzialmente avrà una capacità di spesa superiore a quella dei giovani single e delle giovani coppie creando una situazione potenzialmente adatta ad effettuare con maggiore energia interventi di ristrutturazione degli immobili che pongano seriamente il tema ambientale e la sostenibilità come principi cardine, anche al fine di ridurre i consumi e le spese di gestione. Troppe volte in Italia la politica e l’ambito legislativo si sono lasciati sfuggire occasioni reali di miglioramento della qualità dell’abitare e di sviluppo di politiche eco-sostenibili. Il momento attuale, anche se la congiuntura economica e la ormai strutturale carenza di fondi non aiutano, potrebbe essere quello giusto per avviare un serio intervento sul patrimonio immobiliare pubblico e privato presente nel nostro paese, sempre più bisognoso di un restyling che non sia solo di facciata ma che veramente coinvolga aspetti sostanziali di sicurezza e di benessere.