Nuova sede dei Dipartimenti di Chimica, Scienze Farmaceutiche e Scienze della Terra dell'Università di Modena - Coordinamento della progettazione specialistica, progettazione strutturale, impiantistica per il risparmio energetico, urbanizzazioni e arredo esterno, assistenza alla direzione lavori generale e direzione lavori delle opere specialistiche, contabilità di cantiere e controllo dei materiali.
La nuova “Fabbrica delle Scienze” accoglierà oltre 1.800 persone delle quali 1.600 studenti, 180 docenti, 50 dottorandi e 30 tra tecnici ed amministrativi.
L’edificio rappresenta un notevole salto di qualità nella progettazione del campus universitario modenese e costituisce un esempio di accurata integrazione tra le discipline “artistiche” come l’architettura ed il design e quelle specificatamente tecniche quali l’ingegneria strutturale, impiantistica, ambientale.
Infatti, accanto ad un progetto architettonico molto accurato, si sono inseriti in modo discreto tutti quegli elementi che ad essa sottendono e che, generalmente, sono invasivi trovando una loro collocazione invisibile o, almeno gradevole anche se sempre funzionale e nel rispetto più assoluto dell’immagine architettonica. Il coordinamento della progettazione specialistica ha avuto l’onere di “tenere insieme” tante discipline diverse in modo coordinato ed integrato con il periodico controllo dei vari Enti preposti al controllo al fine di addivenire a delle approvazioni condivise e di reciproca soddisfazione.
E’ così che tutta la sua complessa attrezzatura tecnologica è stata dissimulata in cavedi opportunamente predisposti, in sistemi di controsoffitti e in un grande piano tecnico all’ultimo livello sotto il tetto.
Da una stretta collaborazione tra progettisti prima e tra questi e l’impresa, si è raggiunta una sofisticata ingegnerizzazione del progetto costruttivo. Così sono nate tante soluzioni razionali e modulari per i principali elementi tecnologici, come i ballatoi di manutenzione, i sistemi di rivestimento e di facciata, gli infissi e le dorsali nei pavimenti e nei controsoffitti, ecc.
Anche le strutture si sono inserite con discrezione scegliendo di volta in volta i materiali più adatti all’uso: cemento armato, acciaio, solai alveolari in c.a. prefabbricati con porzioni di irrigidimento in solette piene, ecc.
Particolare attenzione è stata dedicata all’interrato la cui platea e i cui muri di sostegno perimetrali costituiscono il sistema di fondazioni dell’edificio. Tali manufatti sono costruiti in opera e sono dotati del sistema di impermeabilizzazione denominato “vasca bianca”.
Tamponamenti di parte dell’edificio sono rivestiti da una innovativa facciata ventata in gres porcellanato di alta qualità; il sistema prevede una struttura in alluminio certificata con aggancio delle ceramiche a scomparsa e sistema coibentante in “stiferite” dotato di elevata capacità coibente, nonché una intercapedine di atta a garantire nel tempo la qualità dei materiali. Le parti poste a Sud di tamponamento comprendono moduli mobili in alluminio tipo frangisole gestiti da un sistema centralizzato per l’ottimizzazione dell’apporto di luce all’interno dei locali.
Gli infissi esterni e le facciate continue sono ad alto contenuto prestazionale sotto il profilo termico e acustico in abbinamento al sistema di gestione degli impianti di refrigerazione e riscaldamento.
Tra piani e funzioni diverse è stata inserita una doppia barriera per l’abbattimento acustico e, sotto i pavimenti, un tappeto anti-tacco risvoltato lungo tutto il perimetro con i relativi pezzi speciali e sovrapposizioni.
All’interno, negli spazi comuni e nei corridoi delle zone più seriali, quelle degli studi e dei laboratori, la finitura delle porte e delle pareti è stata pensata secondo principi di interior landscape , per vivacizzare l’ambiente e aiutare la riconoscibilità e l’orientamento delle persone.
Tanto lavoro è stato fatto sugli impianti: la loro flessibilità è stata affidata all’introduzione di un piano tecnico in copertura, ai grandi cavedi verticali e al sistema dei controsoffitti. Così si garantisce la sicurezza, l’efficienza e la flessibilità, grazie alla possibilità di manutenzione e trasformazione degli impianti nel tempo senza interferire con l’attività didattica e di ricerca.
I pericolosi depositi dei gas sono stati allontanati dall’edificio e sono situati in volumi esterni per aumentare gli standard di sicurezza.
In generale, gli impianti dell’edificio sono stati progettati seguendo criteri di risparmio energetico, sicurezza e funzionalità.
L’edificio è dotato di un impianto fotovoltaico con potenza pari a 104 kWp in silicio policristallino ubicato in copertura, è inoltre presente una quantità di pannelli solari per la produzione di acqua calda che garantisce il 50% del fabbisogno richiesto.
L’impianto di riscaldamento è alimentato da caldaie a condensazione di potenza complessiva pari a circa 1.100 kW. Nelle stagioni intermedie le caldaie sono affiancate da una pompa di calore che viene utilizzata finché la temperatura si mantiene sopra gli 8-9 °C.
Per l’impianto di raffrescamento sono presenti due gruppi frigoriferi e un accumulo di ghiaccio (ice-bank) con potenza complessiva pari a circa 1.000 kW.
Tutti i circuiti dell’impianto di climatizzazione sono dotati di pompe con inverter in grado di regolare la portata in base al fabbisogno. All’interno dei locali sono presenti i terminali comandati da sensori di temperatura che permettono di regolare la temperatura all’interno di un range predefinito.
Sono presenti delle unità di trattamento aria che garantiscono il ricambio di aria all’interno degli ambienti; i motori sono dotati di inverter e inoltre sono presenti dei sensori della qualità dell’aria sui canali per regolare la portata di aria necessaria.
All’interno de laboratori sono presenti della cappe chimiche per gli esperimenti. Tali cappe sono del tipo a bassa portata, questo permette di lavorare in condizioni di sicurezza con ricambi aria ridotti e pertanto con un sensibile risparmio energetico.
L’edificio è inoltre dotato di tutti i più moderni sistemi di sicurezza: impianto di allarme antincendio, diffusione sonora, illuminazione di emergenza e impianto di rivelazione gas con sensori per infiammabili e ossigeno in tutti i laboratori che permettono di interrompere il flusso dei gas in caso di allarme.
Oltre a questo è presente un allarme antintrusione integrato da un impianto TVCC e da un sistema di controllo accessi.
E’ presente una cabina elettrica con n°2 trasformatori da 1.000 kVA e un gruppo elettrogeno da 800 kVA che garantisce il funzionamento delle utenze principali in caos di black-out della rete esterna di alimentazione.
L’edificio è dotato di un cablaggio strutturato con oltre 1.200 punti di rete collegati tramite fibra ottica al CED dell’Ateneo e integrati da un sistema di videocitofoni VOIP interfacciati alla rete dati.
L’illuminazione è realizzata con lampade a basso consumo principalmente del tipo a led e fluorescenti che garantiscono inoltre un’elevata durata.
L’edifico è dotato di un sistema di supervisione BMS (Building Management System) che controlla tutti i principali parametri elettrici e meccanici. Il sistema permette di controllare tutto l’impianto di climatizzazione, la gestione delle centrali tecnologiche, le unità di trattamento aria e i terminali in ambiente con possibilità di contabilizzare i consumi per zone. Per la parte elettrica è presente il controllo dell’illuminazione con sensori di presenza e di luminosità e inoltre il controllo di tutti gli impianti di sicurezza (antincendio, rivelazione gas, antintrusione, TVCC). Oltre a questo è possibile visualizzare dei dati di consumo e assorbimento elettrico per zone. Tutti i parametri principali e gli allarmi sono remotizzati in modo che il manutentore possa controllare in tempo reale eventuali anomalie dell’impianto.
Grande attenzione è stata dedicata alla tematica del pericolo di infortuni durante l’esecuzione dei lavori. L’impresa di costruzioni CMB, con il grande sostegno della Committenza e della compagine di Direzioni Lavori, adottando particolari protocolli di sicurezza ha coinvolto oltre ai propri anche gli operai delle aziende subappaltatrici per promuovere, attraverso corsi e seminari, comportamenti di sicurezza grazie alla responsabilità personale verso se stessi ed i propri colleghi. I risultati conseguiti sono stati importanti: il bilancio di fine lavori è stato pari a 0 infortuni con un monitoraggio complessivo che ha interessato 2.707 lavoratori.