Il progetto delle opere complementari dell’Area di Servizio Chianti riguarda le opere complementari connesse all’ampliamento alla terza corsia dell’autostrada A1 Milano – Napoli nel tratto Barberino di Mugello – Incisa Valdarno. Gli interventi, tutti nel Comune di Bagno a Ripoli, si trovano in prossimità dell’Area di Servizio Chianti e comprendono le corsie di emergenza Sud e Nord e la viabilità Treni Lame. In particolari Ingegneri Riuniti si è occupato della progettazione esecutiva dell’idraulica di piattaforma.
La progettazione esecutiva dell’idraulica di piattaforma comprendeva lo studio sia idrologico che idraulico del sistema.
Lo studio idrologico-idraulico era finalizzato al dimensionamento delle diverse componenti del sistema di drenaggio della piattaforma stradale, dalla stima delle portate drenate al dimensionamento idraulico dei diversi elementi di raccolta, convogliamento e recapito.
Per il calcolo della pluviometria necessaria al dimensionamento delle opere idrauliche era stato utilizzato lo studio disponibile sul sito della Regione Toscana: htpp://sir.toscana.it: Analisi di Frequenza Regionale delle Precipitazioni Estreme LSPP - Aggiornamento al 2012. Nell'ambito dell'accordo di collaborazione tra Regione Toscana e Università di Firenze di cui alla DGRT 1133/2012, al fine di procedere ad un'implementazione e un aggiornamento del quadro conoscitivo idrologico del territorio toscano, era stato effettuato un aggiornamento dell'analisi di frequenza regionale delle precipitazioni estreme fino all'anno 2012 che aveva portato alla definizione dei parametri delle curve di possibilità pluviometriche usate nello studio idrologico del presente progetto.
Per garantire poi la massima attenzione alla compatibilità idraulico-ambientale dell’intervento, data la sensibilità ambientale dei luoghi attraversati dall’autostrada, è stato utilizzato un sistema di drenaggio di tipo “chiuso” su tutto il tratto autostradale, ad eccezione della viabilità Treni Lame percorsa dai soli mezzi di servizio. E’ quindi previsto che l’acqua di piattaforma venga raccolta e incanalata in collettori che, prima di immetterla nei recapiti naturali, la portino ai presidi idraulici dove viene sottoposta ad un trattamento di disoleazione e sedimentazione. Questo sistema ha permesso di tenere separate le acque di piattaforma da quelle esterne, garantendo la salvaguardia dall’inquinamento dovuto al dilavamento della piattaforma e da quello provocato da eventuali sversamenti accidentali.