L’intervento riguarda la progettazione di un Centro Culturale rivolto alla cittadinanza di Calderara di Reno, in particolare ai giovani compresi fra i 13 e i 20 anni. L’edificio sarà il risultato sia del recupero di parte degli spazi oggi occupati della scuola materna in via Roma che di ampliamento, con la volontà di diventare un polo attrattivo e di aggregazione per la città nel quale poter svolgere attività di tipo culturale, o come semplice punto di ritrovo per tutti i cittadini.
Il progetto nasce da quanto suggerito dalla progettazione preliminare e definitiva: creare una piazza pubblica che dialoghi con quella prospiciente la sede comunale, recuperare parte degli spazi della scuola materna al fine di lasciare testimonianza del precedente edificio, ampliare e caratterizzare architettonicamente la nuova struttura al fine di diventare un edificio simbolo per la città, a collegamento fra il centro e il nuovo grande parco che svilupperà verso Est, nell’ampia area verde vicina ai campi sportivi della scuola Media.
La nuova struttura dovrà contenere spazi di supporto alla biblioteca (sala di lettura e sala computer), uno spazio laboratorio-centro espositivo, un auditorium, una sala prove per gruppi musicali e un’area destinata ad attrezzature per il montaggio audio e video. Gli spazi delle aule saranno collegati fra loro da un nuovo ambito centrale a pianta rettangolare che si incunea sul fondo della piazza attraverso una grande facciata vetrata rivolta in diagonale verso la piazza del Comune. Questo ambiente non avrà funzione unicamente connettiva ma avrà anche valore di spazio di sosta protetto e quindi di aggregazione sociale, arricchito oltre che da arredi da sedute fisse a gradonate ad evocare gli spazi pubblici all’aperto. L’ampia vetrata della facciata sulla piazza, svolge una duplice funzione: la prima è quella di non creare una barriera netta fra interno ed esterno, la piazza entra nell’edificio come l’edificio comprende la piazza, la seconda durante le ore serali sarà percepita come una grande lanterna luminosa che preannuncia l’ingresso al parco retrostante. Da questo ampio spazio si accede all’altro elemento caratterizzante la composizione, l’auditorium. Questo ambiente è stato pensato come un cuneo innestato nel vuoto creato dalla demolizione della struttura esistente. Anche in questo caso la vetrata semicircolare, a chiusura dell’auditorium, non vuole essere una netta separazione fra interno ed esterno tanto che è stata pensata tutta apribile fino all’altezza di 2,60 ml. A fianco dell’auditorium vi è il foyer, i servizi igienici ad esso dedicati articolati su un quarto di cerchio, che comunica direttamente con l’esterno; questo spazio permette l’utilizzo dell’auditorium in modo indipendente rispetto al Centro, è possibile infatti separare la sala dal Centro Culturale attraverso una ampia porta a soffietto, garantendo la massima flessibilità di utilizzo della struttura. Elemento caratterizzante di tutta la composizione è dato da una pensilina che unifica e sovrasta i volumi esistenti e nuovi. Questo elemento corre sul lato Nord-Ovest dell’edificio caratterizzando l’accesso principale sulla piazza ed è costituito da una struttura reticolare spaziale in ferro verniciata retta da pilastri che si aprono verso l’alto come fossero rami di un albero. Questa struttura, dalla forma libera, è stata ora pensata come frangisole ma è stata già predisposta per essere arricchita dalla chiusura in sommità con ad esempio lastre in vetro triangolari assumendo in questo caso anche la funzione di portico.
La geometria della pensilina e l’edificio ci hanno indicato delle “linee” che abbiamo riportato sulle pavimentazioni esterne, rigature necessarie per creare giunti di dilatazione che diventano disegno delle superfici dei pavimenti legando l’edificio con l’esterno e con le preesistenze, Biblioteca e Scuola Elementare.